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latino america

Latino America: il sogno di sei mesi in viaggio on the road

9 Marzo 2018 5 commenti Articolo Riflessioni
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Indice

  • Latino America: il sogno di sei mesi in viaggio on the road
    • LATAMISTA convinta
    • Il popolo latino americano
    • Piccole pillole di ogni paese visitato in Latino America
      • Costa Rica
      • Colombia
      • Peru
      • Cile
      • Uruguay
      • Argentina
      • Brasile
    • Conclusione

Latino America: il sogno di sei mesi in viaggio on the road

Visitare Latino America è sempre stato il mio più grande sogno. Il 2017 è stato l’anno in cui ho preso coraggio, ho lasciato il lavoro a tempo indeterminato e sono partita per l’avventura più grande della mia vita. E’ difficile raccontare in poche righe tutto ciò che ho vissuto, imparato e visto in questi sei mesi. Tuttavia proverò a condividere con voi pillole d’impressioni e racconti sul mio viaggio in Latino America.


180 giorni in viaggio

9 paesi visitati

43 basi d’alloggio

22 voli

18 bus

5 traghetti

4 automobili noleggiate

57 nuove espressioni autoctone apprese

66 nuovi cibi assaggiati


LATAMISTA convinta

Sei mesi vissuti intensamente. Accogliendo dentro a me stessa nuove culture, tradizioni, usi e costumi, luoghi, scenari, individui. Assorbendoli. Cambiando.

Chi l’avrebbe mai detto, ad esempio, che sul suolo LATAMese avrei conosciuto ed amato la musica latino-americana? Quella del tipo “Maluma baby”, “Mr. Worldwide”, “Ozuna”, ecc…

Proprio quella che ho sempre odiato per tutta la vita. Mi sono perfino appassionata alla Samba brasiliana ed alla dolce Bossa Nova di Joao!

Quando viaggio mi piace sfidare me stessa ed aprirmi a nuove esperienze. In Brasile per esempio ho provato a sgambettare qualche passo di Samba ed a Buenos Aires ho imparato la sequenza base dei passi del Tango.

Per la prima volta ho persino preso lezioni di surf, prima nel mare del Costa Rica e in ultimo in quello brasileiro. Ho fatto trekking in tutte le condizioni e paesi ed ho provato la “zip-line” in Costa Rica.

La natura del Latino America mi si è rivelata in maniera così generosa e varia: scimmie (quattro specie diverse), colibrì, tucani, pappagalli, condor, uccelli di varie forme e colori, farfalle giganti, tartarughe, iguane, leoni marini, armadilli, guanachi, alpaca, lama, vigogne, volpi, cervi, coccodrilli, tarantole, ragni, insetti stecco, bradipi, serpenti, granchi, cavallette giganti, picchi, rane colorate, millepiedi, roditori, scoiattoli, procioni, coati, scorpione e… sua maestà il puma. Ben cinque puma a dire la verità. Uno dei momenti più emozionanti della mia vita.

https://www.22TRAVELDREAMS.COM/wp-content/uploads/2018/03/VID-20171026-WA0013.mp4

Varia è stata anche la tipologia degli alloggi dove ho pernottato: dall’hotel 5 stelle lusso fino alla baracca sul mare. E sapete quella che ricordo di più con affetto? La baracca! Pazzesco! 1.000 euro di hotel valutati dal mio subconscio meno dei 10 euro della baracca… che ingrato.

Ho mangiato e fatto qualunque cosa spendendo POCO! Ma davvero poco e me ne sono meravigliata ogni singola volta come una bambina.

In breve mi sono sentita LIBERA e VIVA

Il popolo latino americano

L’altra vera dote del mondo LATAMese è il suo popolo. Ho visto tante persone vivere con poco, eppure essere felici. Più felici di molte persone occidentali che conosco.

Ho fatto amicizia con persone meravigliose, che mi hanno invitato nelle loro case o a prendere una semplice birra. Ho rivisto cari amici ed è stato come se ci fossimo visti la settimana prima.

Ma non tutto è stato “rosa e fiori”. Purtroppo ho visto la devastazione che l’uomo sta disseminando ovunque rovinando anche gli angoli di terra più sperduti, remoti e meravigliosi (come Bocas del Toro a Panama, Machu Picchu e le spiagge oro di Bahia).

UN APPELLO: pensate! Smettete di usare plastica, riciclate, consumate meno, sprecate meno!

Piccole pillole di ogni paese visitato in Latino America

Costa Rica

In Costa Rica ho visto treni transitare in pieno centro città annunciando il loro arrivo solo tramite un segnalatore acustico. Nessun passaggio a livello. Mi ricordo la mia faccia basita la prima volta che capii cosa fossero quei continui fischi che disturbavano la mia giornata. Un particolare incredibile in un paese per il resto all’avanguardia su moltissimi aspetti politici, ecologici e sociali.

Le strade sono sterrate e disseminate di pozze e buche ad ogni metro e non per demerito del governo, bensì perché qui la natura è ancora oggi più forte dell’uomo costruttore.

latino america

Infine, ho provato cosa vuol dire “assistere ad un diluvio universale” e dire addio alla mia amata macchina fotografica.

Per un itinerario di due settimane di vacanze attive vedi il mio articolo Costa Rica & Panama: sulla cresta del surf

Colombia

In Colombia ho visto città enormi, popolate da 10.000.000 di abitanti, situate a più di 2.000 metri sopra il livello del mare. Follia.

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La città di Bogotà, capitale della Colombia vista dal Cerro Monserrate

I colombiani, come tutti gli abitanti del Latino America che si rispettino, vendono di tutto per strada… di tutto! Si può comodamente trovare dal cacciavite alla pantofola, passando per la SIM del cellulare allo shampoo. È uno spettacolo che a me mette allegria, dimostra l’inventiva del popolo.

Mentre viaggiavo per la Colombia ho visto la serie TV “Narcos“, conosciuto la storia di Pablo Escobar e mi sono immersa nel romanzo “Cien años de soledad” di Marquez, vivendolo per la prima volta attraverso una luce differente e magica. Sì, perché la Colombia è davvero un paese magico-surreale nel clima, cultura, morfologia e persone. Ho respirato il realismo magico di Marquez, non l’ho solo letto.

Peru

Il Perù è colore: nei mercati, nelle piazze, negli indumenti e nei sorrisi. Qui ho conosciuto le persone più disponibili e care del pianeta.

Ho visto vulcani alti 6.000 metri stagliarsi all’ orizzonte ed i cieli più limpidi; ho sofferto il mal d’altura combattendolo con le foglie di coca ed ho visitato popolazioni che vivono su isole flottanti fatte di paglia (case, letti, amache, barche, scale, tavoli, giochi, bidoni, ecc…).

Mi è capitato persino che al parco i locali mi chiedessero se la città mi stesse trattando bene. Volevano genuinamente conversare.

Ho fatto volontariato in un orfanotrofio nella periferia di Lima e ho compreso cosa vuol dire donare la propria vita ad altre persone meno fortunate e venire ricompensati da una moneta mille volte più preziosa di quella contante: la gratitudine.

Ho pianto ed ho pianto ancora per l’abbraccio spontaneo di un bambino, per le parole sincere di un’amica e per un’ondata d’amore collettivo inarrestabile.

Grazie agli amici dell’Associazione Cenacolo: siete stati il regalo più grande di questi sei mesi. Per maggiori su opportunità di volontariato visitate www.comunitacencaolo.it.

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Associazione Cenacolo sede Lima-Lurin

Cile

Al giorno d’oggi in Cile i due partiti e le due personalità simbolo degli anni 70 (Pinochet e Allende) dividono ancora nettamente la popolazione. C’è chi pensa che Pinochet abbia civilizzato e fatto prosperare la nazione e che non sia stato un dittatore criminale di guerra; e chi invece esalta Allende ad eroe della patria e condanna Pinochet per aver ucciso e perseguitato migliaia di cileni.

Ho conosciuto la città di Valparaiso, tanto amata da Neruda. È l’inconsapevole e precisa copia della mia adorata Genova. Mi chiedo se qualcuno se ne sia mai accorto…

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Valparaiso (Cile) vista dall’alto

Nello stesso stato-nazione (buffo morfologicamente come pochi) convivono il deserto più arido del mondo (che ho avuto la fortuna di vedere sia in fiore, sia effettivamente deserto per km e km) e la regione del pianeta più ricca d’acqua: la Patagonia.

Il deserto non è un paesaggio monotono come si può pensare, ma al contrario incantato (lagune di tutti i colori, sculture di sale, anfiteatri di sabbia, caverne, geyser, pozzi azzurri) e per la Patagonia ho solo una definizione: SUBLIME. Quando i romantici descrivevano il concetto di sublime forse non sapevano che esistesse un luogo su questo pianeta che ne incarna la descrizione esatta. La Patagonia ti toglie il fiato (in tutti i sensi), ti fa sentire piccolo ed impotente e soprattutto grato di essere vivo su questa terra (il bene più prezioso che abbiamo).

Nella regione dei laghi ho vissuto per alcuni giorni in un paesino dove l’offerta gastronomica era talmente varia da includere patate, cipolle, peperoni, pane e a volte formaggio.

Uruguay

Il popolo uruguayo è semplice; vive di tre cose: carne alla brace, passeggiate sul lungomare e mate. Il mate (un infuso di erbe di campo) è praticamente una religione, un terzo braccio. Non può mai mancare.

Qui ho comprato il pesce direttamente dalle reti da pesca (cm zero) e il nettare più buono della mia vita.

Argentina

In ARGENTINA ho visto ghiacciai immensi spostarsi e scricchiolare come le travi dei pavimenti di legno. Mentre nella capitale i Porteños (abitanti locali) protestano ogni giorno coraggiosamente o stupidamente (chi lo sa) per qualsiasi argomento politico, sociale o culturale. Di tutto il Latino America sono indubbiamente i più attivi politicamente e socialmente.

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Protesta di un cittadino a Buenos Aires nei confronti del conducente dell’autobus

Brasile

Il Brasilo è stato forse lo stato del Latino America che mi ha più stupito in positivo.

Rio de Janeiro, come solo Roma prima, mi ha commosso ad ogni passo. È veramente “a cidade maravhilosa”!

Sulle sue spiagge (Copacabana, Ipanema, Flamengo e Botafogo) si gioca qualunque sport immaginabile ed i venditori ambulanti ti propongono non-stop ogni tipo di articolo (dal formaggio alla brace, ai gamberi, passando per le amache e i soprammobili).

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Spiaggia di Ipanema a Rio de Janeiro

Ho visitato città brasiliane qualificate tra le più pericolose al mondo per poi accorgermi che, come al solito, la realtà è incredibilmente discorde in senso migliore.

Spiagge paradisiache, corse sulla spiaggia al tramonto e ricchi succhi di frutta tropicale sono stati il mio pane quotidiano per tre settimane.

Conclusione

In conclusione, ho vissuto per sei mesi in un mondo più semplice, ma che a noi occidentali pare più complicato. Un mondo più progredito dal lato umano e terreno, ma che a noi pare l’opposto.

Io ritengo che se tutti avessero la fortuna e l’opportunità di viaggiare, forse il mondo sarebbe migliore.

Perché il viaggio apre la mente, è cambiamento (come dice una mia cara amica) ed il CAMBIAMENTO è VITA.

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Praia de Prainha

Tags: centro_america, latino_america, sud_america, vacanze_attive, viaggiare, viaggio_sei_mesi

5 commenti

  • Sara 10 Marzo 2018 a 10:56 AM Rispondi

    Bellissimo racconto di viaggio!!! Provo le stesse tue emozioni, purtroppo solo tre settimane all’anno, per ora!!! Viaggiare è la cosa più bella del mondo… Brava, continua così e soprattutto condividi con noi che da casa possiamo vivere un pò di magia (invidiandoti un pò!!!) 😉

    • Francesca Martignoni 10 Marzo 2018 a 11:00 AM Rispondi

      Grazie Sara! Le tue parole mi riempiono di gioia! Non smettere mai di sognare nè di viaggiare! E se vuoi consigli io sono qui per voi.

  • Attilio 13 Marzo 2018 a 7:04 PM Rispondi

    Ciao, un “tuo viaggio che persone come me vorrebbe intraprendere ” ma attualmente le situazioni della vita non consentono al momento. La speranza, come si dice, è l’ ultima a morire.
    La voglia e la certezza di VOLERE capire e vivere culture diverse, è sempre viva.
    Grazie a te, di portarci situazioni e consigli per vivere ed apprezzare personalmente “nel prossimo futuro ” le tue emozioni.

    Grazie

    • Francesca Martignoni 14 Marzo 2018 a 6:43 AM Rispondi

      Attilio grazie per le belle parole! Sono felice di portarti un po di ispirazione e gioia. Sono certa che con un po di pazienza anche tu potrai realizzare i tuoi sogni! Un abbraccio e continua a seguirmi!

  • marta 16 Marzo 2018 a 4:36 AM Rispondi

    Che viaggio magnifico, spero di farlo anch’ioooo

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